Cosa ha fatto il nostro Smarrimento durante gli ultimi avvenimenti? Nulla. E’ rimasto a guardare stordito i nostalgici legati e malmenati. Ha ascoltato turbato un dialogo del caporale con un suo sottoposto, nel quale diceva espressamente “… e perchè Hitler avrebbe dovuto uccidere tutti gli ebrei, invece di lasciarli in vita!”. Lo Smarrimento non ha mosso un muscolo a queste parole, ma è stato squassato da un ciclone interiore. Ecco, ora si può dire “sono razzista” senza vergogna perchè il concetto è stato sdoganato già anni fa, perchè mai non aspettarsi che si arrivi ad anelare al genocidio in modo pubblico, sereno, con dei prigionieri definiti nostalgici ai nostri piedi? Perchè stupirsi, quando il lavoro per questo traguardo è stato davanti ai nostri occhi per decenni? Lo Smarrimento esce dalla veracaserma guardando il gruppetto dei nuovi e vecchi abitanti di Nonsoingrad allontanarsi. E’ davvero una cosa positiva vivere qui?, si chiede, rattristato, più che angosciato.
Ma se non qui, dove?
Noto per il suo forte antisemitismo e avverso ad ogni forma di ebraismo in Palestina, al-Ḥusaynī[1] combatté contro l’instaurazione di uno Stato ebraico nel territorio mandatario britannico in Palestina e sostenne la creazione di uno Stato arabo in sua vece. A tal fine, al-Ḥusaynī non esitò a cercare il sostegno della Germania nazista e dell’Italia fascista, collaborando in seguito attivamente con la prima durante la seconda guerra mondiale, facilitando ad esempio il reclutamento di musulmani nelle formazioni internazionali delle Waffen-SS ed in quelle del Regio Esercito italiano. L’ascesa religiosa e politica di al-Ḥusaynī fu contrastata già a partire dall’inizio degli anni venti da quella parte della società arabo-palestinese che era favorevole all’amministrazione britannica.[2]
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