Avere la cittadinanza di Nonsoingrad è un raro onore, che lo Smarrimento si è conquistato alla nascita ma che ha fatto di tutto per rimuovere, una volta cresciuto. Non gli sembrava una bella idea, esserne cittadino. Anzi, probabilmente era la causa di tanti mali. Ecco perchè, in tanti anni, non ci aveva più pensato. Solo adesso, che deve ricostruirsi una vita, una facciata ed un nome, decide di tornare alla sua forsecittà di nascita. Dopo un lunghissimo viaggio, dominato da angosce e ripensamenti, il treno lo deposita alla Casualstazione di Nonsoingrad. Il vento, sollevato dal treno che riparte, solleva cartacce che lo colpiscono con derisorio dispetto. Lo Smarrimento stupisce, notando l’assoluto silenzio ed immobilità di ogni angolo. I suoi stivali risuonano echeggiando, mano a mano che attraversa i locali ricoperti di similmarmo, fino ad arrivare alla Quasipiazza Centrale. Non cè anima viva.

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